lunedì 19 aprile 2010

Un ufficio per vigilare sui fondi europei

Lavori stradali e risorse pubbliche: in Costiera un centro unico

Piano di Sorrento - «È ora che i Comuni costieri comincino a ragionare in un’ottica di sistema, abbandonando logore logiche egoistiche e sterili personalismi»: con queste parole Graziano Maresca, dirigente dell’ufficio Tecnico del comune di Piano e vicesindaco di Meta, lancia l’idea di un ufficio unico in penisola sorrentina deputato a intercettare i fondi regionali ed europei. All’origine della proposta la considerazione del fatto che la legge regionale sui lavori pubblici garantisce un finanziamento suppletivo pari al 30% delle risorse disponibili ai Comuni che si associno in uffici unici. Allo stesso modo, il documento organizzativo-strategico messo a punto dalla Comunità europea prevede finanziamenti agevolati per i Comuni che si consorziano per la realizzazione di progetti finalizzati a garantire sviluppo economico e occupazionale ad aree sovracomunali. La proposta di Graziano Maresca sembra raccogliere il consenso di quasi tutti i Comuni inseriti nella zona F4 del Piano territoriale regionale: nelle prossime settimane infatti, diciassette comuni da Sant’Antonio Abate a Massa Lubrense saranno chiamati a valutare l’opportunità di formare l’ufficio unico che ne accorpi le rispettive rappresentanze. A questo scopo, basterà una delibera dei vari consigli comunali, seguita dagli opportuni provvedimenti consequenziali, primo fra tutti il distacco di risorse e fondi con i quali finanziare il funzionamento dell’ufficio. «Si tratta di una iniziativa da realizzare nel più breve tempo possibile – conclude Graziano Maresca – se vogliamo evitare di perdere parte di quei 15 miliardi di euro che la Comunità europea ha messo a disposizione per finanziare lo sviluppo dell’area comprendente la penisola sorrentina e i monti Lattari». Una maniera, per evitare che come è accaduto più volte, i fondi vengano persi lasciando intere città senza le risorse necessarie per risolvere problemi vecchi di anni che causano disagi alla collettività e all’immagine turistica di numerosi centri. A cominciare dalla costiera sorrentina fino a mete archeologiche come Pompei ed Ercolano, che tra buche e strade dissestate restano spesso bloccate dal traffico. (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)

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