sabato 17 aprile 2010

Sert, dopo la chiusura 10 morti di overdose

Sorrento - «Da quando hanno trasferito il Sert a Castellammare, i tossicodipendenti della costiera si ritrovano senza un’adeguata assistenza. Bisogna assolutamente trovare il modo per riportare il servizio in uno dei centri del comprensorio sorrentino». È l’appello lanciato da Vanni Moretti, psicologo del Servizio per le tossicodipendenze (Sert) dell’Asl Napoli 3 Sud, che fino a due anni fa operava in una struttura del complesso ospedaliero «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento. Poi, la decisione di trasferire medici, sanitari e attrezzature a Castellammare di Stabia, a via Alcide de Gasperi: una sezione dello stesso ambito territoriale dell’Asl di riferimento, ma di sicuro meno pratica da raggiungere per i cinquanta tossicodipendenti in cura della costiera. «La motivazione che accompagnò la decisione di trasferire il Sert ancora non la conosco – sottolinea Moretti - Forse è legata a motivi di immagine: la nostra struttura sorgeva in pieno centro cittadino, lungo le strade dello shopping e del turismo e qualcuno forse, avrà esternato malumori e perplessità. Emarginare i tossicodipendenti significa chiudere gli occhi di fronte a uno dei fenomeni più inquietanti dei nostri giorni, che coinvolge, purtroppo, larghe fasce della popolazione, anche i più insospettabili. Non sono qui per fare polemiche: se davvero sussistono motivi di immagine, si potevano trovare soluzioni alternative nell’ambito dello stesso comprensorio territoriale. Mi riferisco per esempio a strutture che si trovano in aree decentrate e periferiche della costiera». Gli operatori lamentano notevoli disagi nel trasferimento del Sert Castellammare: disagi logistici e negli standard qualitativi di assistenza. «Il Sert stabiese – spiega Moretti – è una struttura adeguata ma difficile da raggiungere con i mezzi pubblici. Inoltre, aduna manciata di chilometri di distanza, c’è una fiorente piazza dello spaccio: tra la fragile volontà di curarsi e il bisogno di drogarsi, il tossicodipendente sceglie, nella maggior parte dei casi, la seconda opportunità». In effetti, dopo l’allontanamento del Sert dalla costiera, i tossicodipendenti in cura sono diminuiti sensibilmente: da cinquanta sono passati a trenta. Dieci sono morti per overdose, una decina diserta le cure. «Il Sert non è solo somministrazione di metadone – prosegue Moretti -. E, soprattutto non si rivolge solo a chi si presta ai nostri servizi». (Giuseppe Damiano Il Mattino)

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