venerdì 9 aprile 2010

Ritornano le ruspe

Penisola Sorrentina - Superata la pax elettorale si prepara il ritorno delle ruspe in penisola sorrentina. La tregua voluta dal prefetto è finita e così, nel giro di poche settimane, riprenderanno le operazioni di abbattimento. In quest'area sono previste cinque demolizioni. Nelle scorse settimane, un gruppo di cittadini di Massa Lubrense ha costituito un comitato per raccogliere firme a sostegno del ddl Sarro-Nespoli in materia di sanatoria degli abusi edilizi. Anche i sindaci sono scesi in campo contro gli abbattimenti, rivolgendosi al prefetto Pansa: "l’esecuzione delle ordinanze di demolizione - sostengono i Sindaci - potrebbe cagionare un consistente danno economico-finanziario ai Comuni, che così non potrebbero rivalersi sui cittadini che hanno investito i risparmi di una vita nella costruzione delle case, sebbene abusive. In questo modo, inoltre, verrebbe a mancare la copertura finanziaria necessaria per proseguire gli imponenti programmi di opere pubbliche varati dai Comuni". Legambiente ricorda tutte le cifre della cemento connection in Campania. In dieci anni sono state realizzate circa 60mila le case abusive, una media di 6000 all'anno, 500 al mese, 16 al giorno. Un affare gestito da ben 64 clan il "gotha del cemento" che ha sviluppato un imprenditoria complessa, che attraverso i mattoni ha voluto riaffermare il controllo del territorio. Inoltre ben il 67% dei comuni campani sciolti per infiltrazione mafiosa dal 1991 ad oggi hanno tra le motivazioni di scioglimento proprio l'abusivismo edilizio. “Gli abbattimenti - sottolinea Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - non fanno piacere a nessuno e, considerata l’importanza della prevenzione, vorremmo che non si arrivasse mai alla demolizione di strutture, ma quando sono abusive occorre farlo per lanciare un segnale forte contro la cemento connection che fa affari illegali e violenta il territorio. Il lavoro della Procura è anche la risposta concreta ed efficace alla nuova ipotesi di sanatoria messa in moto dal Governo che rischia di spianare il campo a nuovi sfregi sul territorio”.

Abusivismo edilizio: i rimedi possibili

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