venerdì 16 aprile 2010

A proposito di eredità

Regione Campania - "In questi ultimi giorni, - scrive Antonio Bassolino sul suo blog - diversi esponenti del centrodestra si sono prodigati nell’alimentare consistenti polveroni mediatici a proposito di presunti buchi di bilancio e della “pesante” eredità amministrativa di dieci anni di governo del centrosinistra in Campania. Questo dibattito mi ha fatto venire alla mente la situazione amministrativa che trovammo noi, quando nel 2000 arrivammo a Santa Lucia. Le delibere di Giunta venivano scritte a macchina, l’iter amministrativo era ancora completamente cartaceo, si correva da un piano all’altro, di palazzo in palazzo, di assessorato in assessorato, per far firmare gli atti. Le procedure amministrative erano lentissime, nonostante fossero in servizio oltre 8mila dipendenti (8181 per l’esattezza), tra cui 689 dirigenti. Era anche personale poco motivato in quanto prossimo alla pensione (l’età media era di 57 anni) e soltanto il 30% dei dirigenti in servizio aveva una laurea. E il bilancio? La Regione Campania era nel caos contabile più completo. Era dal ’95 che non si approvava un bilancio nei tempi giusti. Ci siamo ritrovati con bilanci consuntivi da approvare risalenti a più di 4 anni prima…Quella sì che era un’eredità pesante! Non credevamo ai nostri occhi, noi che venivano dall’esperienza amministrativa del Comune di Napoli, dove avevamo completamente informatizzato l’anagrafe e gli archivi, rimettendo in sesto i conti dopo che nel ’93, anche lì, avevamo trovato il dissesto. Per la seconda volta, siamo partiti daccapo. Dopo averlo fatto al Comune, abbiamo informatizzato anche l’amministrazione della Regione Campania. Oggi tutto l’iter delle delibere è completamente digitalizzato. Inoltre, viene pubblicato on line il Burc. Questo ci ha permesso di accelerare ulteriormente l’entrata in vigore degli atti, nella massima trasparenza, risparmiando ogni anno oltre 2 milioni di euro necessari per la pubblicazione cartacea del bollettino. Nel 2002 abbiamo fatto il primo grande concorso pubblico nella storia della Regione Campania e, grazie agli esiti incentivati, il personale attualmente in servizio della Giunta è notevolmente diminuito ed è più giovane e più competente: 6525 dipendenti (età media 47 anni), di cui 312 dirigenti (il 95% è laureato). Dopo anni di correzioni e di aggiustamenti, nel 2005 abbiamo rimesso in sesto anche il bilancio regionale riallineando il bilancio consuntivo col bilancio preventivo. Oggi, i conti della Regione Campania sono in ordine e non c’è nessun buco di bilancio. Altra cosa è invece il Patto di Stabilità che riguarda, anno per anno, l’andamento della spesa. Nel 2009, rispetto all’anno precedente, abbiamo oltrepassato i limiti imposti dal Patto di Stabilità per stanziare più risorse contro la crisi. Aumentando i pagamenti della spesa regionale, abbiamo infatti finanziato gli incentivi alle imprese, in particolar modo il credito d’imposta. Abbiamo poi sostenuto il reddito dei lavoratori cassintegrati, degli insegnanti precari, delle famiglie in difficoltà e delle fasce sociali più disagiate attraverso la conferma di iniziative come il progetto chance, scuole aperte e chiese parte. La nostra è stata, infatti, una politica di bilancio calata nella realtà economica e sociale della Campania e dell’intero Paese. Quello del Patto di stabilità è un tema che stanno affrontando tutte le Regioni e tutti gli enti locali del nostro Paese. Noi il Patto di stabilità l’abbiamo sforato quest’anno, altre importanti Regioni, come Puglia e Sicilia, l’hanno sforato lo scorso anno, ottenendo però una sanatoria sulle sanzioni amministrative. Caldoro può stare sicuro che per la Campania sarà adottato lo stesso trattamento… Nei prossimi mesi, bisognerà comunque lavorare per trovare un equilibrio tra la pur giusta esigenza di contenere la spesa e la necessità di mettere in campo ulteriori risorse per fronteggiare la crisi, che è ancora molto forte, e per fare ripartire l’economia e l’occupazione. Questa è la sfida che ha davanti a sé non solo la Campania, ma tutto il Paese."

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