martedì 6 aprile 2010

Monte Faito senza guide le escursioni sono a rischio

Castellammare di Stabia - «Non improvvisatevi escursionisti, andare sul Faito senza guide significa correre un pericolo in alcuni casi anche mortale». È questo l’appello dei responsabili della sezione stabiese del club alpino italiano. Scarpe comode, ed un bastone ricavato da un ramo d’albero. Così, appassionati di trekking, turisti e cittadini alla ricerca di qualche boccata d’aria pulita, nei giorni di Pasqua e Pasquetta hanno passeggiato tra castagni, ontani e faggi. Ma senza personale esperto, non è facile percorrere gli itinerari: il Sentiero degli Dei, quello di Punta Campanella con la Baia di Ieranto, i percorsi del Monte Faito e del Molare, ed infine la lunga passeggiata che esplora il Vallone delle Ferriere e la Valle dei Mulini. Malgrado le condizioni climatiche non ottimali, ieri in centinaia hanno deciso di trascorrere la giornata di Pasquetta sul monte Faito. Famiglie intere, ragazzi e gruppi di appassionati, molto spesso affollano i sentieri montuosi in cerca di aree da utilizzare per pic-nic, scampagnate domenicali che spesso provocano vere e proprie deturpazioni ambientali. Visitatori che, poi, si improvvisano alpinisti andando alla ricerca di sentieri nascosti che si rivelano vere trappole mortali. Così, ad accendere i riflettori sull’imprudenza dei turisti, sono proprio le associazioni di volontariato. Sono loro ad occuparsi della manutenzione dei sentieri e ad organizzare escursioni e passeggiate accessibili non solo ai soci dei club ma anche agli appassionati della montagna. Liborio Liguori conosce sentieri e passi come le sue tasche; eppure si guarda bene dall’improvvisare gite o scalate sulla montagna più alta dei Lattari. «Esistono delle figure riconosciute come le guide alpine – spiega Liguori, capo sezione del Cai di Castellammare – è a loro che bisogna affidarsi quando si ha intenzione di scoprire un sentiero o di visitare zone impervie della montagna». E in questi giorni i monti Lattari – complice forse il rispetto delle antiche usanze stabiesi che il giorno di pasquetta prevedevano una gita nei boschi del Faito ed il martedì, invece, nei boschi del monte Coppola - sembrano essere la meta prediletta di turisti e residenti delle città limitrofe. «Se le persone si avventurano da sole devono essere consapevoli dei rischi che corrono – continua Liguori – è bene che in questi giorni di festa, dove sui monti c’è una grande affluenza di visitatori, le persone evitino le escursioni fai da te». (Maria Elefante il Mattino)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Sig. Liguori, mi chiamo danilo Somma e sono il proprietario dell' hotel S:Angelo al Monte Faito, condivido molto di quello che dice, ma non sono proprio d'accordo sulle soluzioni che lei propone, in quanto al Monte Faito non esiste una sede C.A.I. e quasi impossibuile avere la disponibilità di una guida sul posto, la manutenzione dei sentieri non esiste, io li frequento più di lei perchè vivo al Faito, ed è un peccato scoraggiare le persone a venire da soli, perchè molti sentieri sono facilmente percorribili anche da avventori con poca esperienza. Io personalmente vendo delle piccole passeggiate da Sorrento con un tour operator dove ai tursti viene segnalato dove poter passeggiare con facilità, non abbiamo mai avuto incidenti e le posso dimostrare voucher alla mano che parliamo di 2000 persone. La ringrazio comunque per la sua attività, perchè con enorme piacere ho notato una presenza sempre più assidua al faito della sua organizzazione. Ciao Danilo

Anonimo ha detto...

Sono senza parole...mi chiedo se c'è un progetto specifico per boicottare il faito...mai che si legga un articolo a favore....
Io i sentieri li percorro con i miei figli che sono piccolini senza alcun problema.
Certo qualche percorso è più pericoloso di altri e gli sprovveduti sono da pertutto, ma penso che a faito gli incidenti non siano così frequenti come si vuole far intendere e anche se si volesse avere una guida come la si potrebbe reperire?
Venite a Faito anche con i bambini proprio oggi ho fatto una bellissima passeggiata per i sentieri con i miei bambini ....questa è la felicità!

Musikele ha detto...

Caro Danilo, forse ciò che voleva dire il sig. Liguori è che avventurarsi in montagna su sentieri non tracciati o poco battuti non è proprio la pratica più sicura possibile. Andare per sentieri tracciati (come quelli del CAI o comunque altri "noti") non è un rischio, ma bisogna usare prudenza. Diverso è invece andare a capofitto nel bosco senza sapere cosa si vuol raggiungere..
un saluto da Michele Nasti (ti ricordi di me? presto verrò lì col mio gruppo scout)