lunedì 5 aprile 2010

Martusciello: io nella squadra? Accetterò le scelte di Stefano

Regione Campania - «Io in giunta? Mi atterrò alle decisioni che Stefano Caldoro assumerà in autonomia, avvalendosi eventualmente dei suggerimenti del Pdl. La soddisfazione di aver contribuito alla vittoria del centrodestra vale infatti più di ogni altra cosa». Il consigliere regionale Fulvio Martusciello, tra i più votati del Pdl, è in corsa per conquistare un assessorato. Spera di spuntarla? «Potrò essere utile a Stefano e alla coalizione nel modo in cui riterranno opportuno. La notte dello spoglio anziché contare i miei voti sono sceso in strada per festeggiare il successo di Caldoro. Questa vittoria rappresenta per noi una liberazione, non ne faccio una questione personale». E se dovesse prevalere la scelta di una squadra di esterni? «Sono a disposizione del presidente e del partito. Ma non si può non ricordare che una delle ragioni della sconfitta di De Luca è stata la debolezza delle liste». Non sarà stato semplice raccogliere 26.654 voti. «Merito di Berlusconi, di Caldoro e della stima che la gente nutre ancora nei confronti di mio fratello, Antonio. La lista del Pdl era molto competitiva e la sfida apertissima. Penso che abbia pesato in modo significativo la conoscenza del territorio». Dopo sedici anni si è chiusa l’era Bassolino. «Si percepiva una grande voglia di cambiamento. Le scelte del centrosinistra, infatti, sono state dettate esclusivamente da criteri di appartenenza. Così, soprattutto nella sanità, sono stati piazzati gli uomini sbagliati nei posti chiave e ciò ha contribuito a produrre l’enorme disavanzo che noi dovremo colmare». Come realizzare la svolta? «Con Caldoro non ci si sentirà ghettizzati o esclusi perché non si appartiene a un determinato schieramento. Ci sarà invece spazio per i migliori. E soprattutto i quarantenni che hanno lavorato per Napoli e la Campania potranno finalmente diventare classe dirigente». È favorevole al voto anticipato al Comune? «Il punto è che Bassolino e la Iervolino sono stati leader solitari e non hanno saputo creare una squadra mentre il centrodestra ha energie e uomini per governare anche il capoluogo partenopeo. Non è determinante se si voterà a novembre o a maggio. Io, con l’importante risultato ottenuto in città, sono pronto a dare il mio contributo». Cosentino potrebbe lasciare la guida del partito. «Capisco che ci sia una sorta di appagamento che deriva dalla chiusura di un ciclo. Ma le successioni in politica sono sempre difficili e ogni passo va misurato. In ogni caso non deve più ripetersi ciò che accadde nel 2006, quando tanti consiglieri municipali uscenti furono cancellati dalle liste all’ultimo istante e senza alcuna spiegazione. Ora serve la massima coesione». (ger.aus. il Mattino)

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