martedì 6 aprile 2010

Insulti e sputi a un ragazzino: «Sporco negro»

Piano di Sorrento - «Sporco negro», poi gli ha sputato addosso. Parole e gesti inquietanti per testimoni attoniti e forze dell’ordine. Reazione dura e violenta di un adulto che ha colpito la sensibilità e la dignità di un adolescente di colore. Tutto, per un litigio tra il ragazzino e un altro bambino. Nel giorno di Pasqua, a piazza Cota la vicenda che ha trasformato il pomeriggio di festa in una giornata di violenza e intolleranza. Nel centro storico della città costiera decine di ragazzini giocano tra i vicoli di corso Italia. Un diverbio, ancora non si sa per quale ragione, e l’adolescente di colore adottato da una famiglia del posto e un altro bambino cominciano a offendersi. Cose tra piccoli, destinate a finire in pochi minuti e che invece hanno un epilogo sconcertante quando interviene il papà del più piccolo dei bambini. L’uomo, impiegato al Comune, si scaglia contro il ragazzino di colore chiamandolo, appunto, «sporco negro». Alla scena assistono in tanti. Ma un residente si indigna più degli altri e chiama i carabinieri. In piazza è subito ressa. Arrivano i genitori del ragazzino di colore; e infine, anche il papà dell’altro bambino: «Ho reagito così perché lui è più grande e ha dato uno scappellotto a mio figlio», tenta di giustificarsi l’uomo, questa volta scatenando la reazione dei testimoni, placata dai carabinieri. Nessuna denuncia al momento, soltanto sgomento e tristezza. «Speriamo sia un caso isolato - dicono gli stessi militari della stazione di Vico - abbiamo identificato tutti, anche i testimoni, ma non possiamo fare molto fino a quando non sarà presentata querela di parte». Allarmato il sindaco Giovanni Ruggiero: «Non posso credere che questo episodio sia il segnale di una terra che sta diventando inospitale», dice sottolineando che la Costiera sorrentina è la terra del turismo internazionale, abituata all’accoglienza. Però poi il sindaco aggiunge: «Bisogna distinguere tra il sorriso professionale e la questione culturale: qui come in molte altre parti d’Italia bisogna imparare a convivere con le differenze e accettare l’interculturalità. Quindi anche qui, attraverso le agenzie educative, prima fra tutte la scuola, bisogna lavorare sulla mentalità. In questo senso è partito un corso specifico per i docenti di medie e superiori. La cordialità destinata ai turisti è ben diversa dalla condivisione delle diversità razziali e perfino fisiche». (Rosa Palomba il Mattino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

La vita sociale della penisola si sta imbastardendo, e non è un caso che alle elezioni i sorrentini votano come votano...