venerdì 9 aprile 2010

"In comune" periodico dell'Unitre

Vico Equense - E' uscito il numero di aprile del periodico "In comune" foglio di informazione ai soci dell'Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina. Esso è in distribuzione presso la sede di Vico Equense. Si segnalano: il modello d domanda per chiedere alla Gori s.p.a. la restituzione dell'imposta IVA (10%) applicata neglli ultimi dieci anni, sulla tassa di rimozione rifuuti solidi (TARSU) indebitamente applicata, secondo una recente sentenza della Corte Costituzionale; i bandi di gara per poesie e raccolta di memorie e le norme per l'attribuzione del Trofeo Unitre. Si segnala anche l'articoilo di fondo del presidente che deplora i comportamenti incivili che degradano la città e i suoi abitanti. Egli scrive: Il degrado urbano a cui assistiamo e che è dovuto essenzialmente ai comportamenti delle persone, ci spinge a perseverare nella cura dell´educazione degli adulti e nel pungolo ai responsabili della cosa pubblica. Vico appare al forestiero come un paese arretrato se non incivile per lo stato in cui versano le nostre strade, per la presenza del randagismo, per la sporcizia diffusa, per l´occupazione arbitraria del suolo pubblico che rende impossibile la deambulazione, per i manifesti e gli scarabocchi attaccati dovunque senza rispetto della proprietà privata e dell´estetica, e così via. Non parliamo di quando piove. I vicoli sono ancora invasi dalle acque che i canali versano dai palazzi. E c´è ancora chi abbandona i propri rifiuti senza curarsi delle conseguenze. Ci sono da citare ancora i pericoli che si corrono camminando per le strade sconnesse e i rifiuti che possono cadervi in testa, essendo ancora diffuso lo sbattimento di tappeti e coperte dai balconi, senza curarsi di chi passa sotto. Noi facciamo educazione degli adulti, quella educazione che dovrebbe essere fatta a scuola e da chi è pagato per vigilare, prevenire e reprimere. Perché siamo tutti educatori: le persone colte, coloro che insegnano, i genitori, i vigili urbani, le forze di polizia, i professionisti, i politici, gli opertori ecologici. Tutti, con i nostri comportamenti diamo l´esempio, induciamo gli altri a fare come noi. Possiamo influire per peggiorare o migliorare il grado di civiltà del nostro paese. Siamo tutti responsabili e dobbiamo sentire questa responsabilità. Se c´è ancora chi si permette di dire: "Che tengo da vedè", come spesso si sente, diciamogli chiaramente a muso duro che tutti abbiamo a che vedere con i beni comuni e con il modo con cui ci atteggiamo nei confronti degli altri. Se abbiamo senso di dignità e rispetto per noi stessi, dobbiamo mostrare di essere consapevoli che la vita di tutti e il grado di civiltà del nostro paese dipende dai nostri comportamenti e da quelli degli altri. E´ insopportabile convivere fra persone senza regole e con persone che sono pagate per farle rispettare e non lo fanno. Danneggiano se stessi, gli altri e purtroppo anche quelli che le regole le conoscono e le osservano."

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