martedì 6 aprile 2010

Giunta, la carica delle donne Mazzoni in pole position

Regione Campania - Tre assessori dell’area Caldoro (due della lista Nuovo Psi-Mpa e, il terzo, esterno, di stretta nomina fiduciaria del governatore: probabilmente alla sanità); due all’Udc, uno all’Udeur e sei al Pdl. È questo il canovaccio sul quale lavora il neo eletto presidente della Regione Campania. Sebbene rimanga ancora qualche incertezza sulla definizione dei seggi (nelle ultime ore pare che uno dei 38 assegnati alla maggioranza di centrodestra potrebbe essere sottratto al Pdl, o alla Destra o, ancora, all’Alleanza di popolo per essere riconosciuto all’Api di Francesco Rutelli) e quindi, prima di mettere mano a tutto il resto, occorrerà avere un quadro più garantito degli eletti. Caldoro ha trascorso la pausa di Pasqua studiando sia le carte sul deficit della sanità (a metà settimana incontrerà il ministro Ferruccio Fazio) che quelle relative alla mega-questione dei rifiuti. Ma è il capitolo delle donne in giunte a suscitare particolare interesse. Tre dovrebbero essere le assessore. Maria Elena Valanzano, giovane avvocatessa, assistente parlamentare di Alfonso Papa, sorella di Benedetta, star di «Ballando sotto le stelle», si dice in attesa di un riscontro, dopo la cocente delusione vissuta quando fu improvvisamente cassata dalla lista per le elezioni europee, a seguito delle polemiche sulle «veline» in politica: «Caldoro ha la massima autonomia decisionale — racconta la Valanzano — e non credo che Berlusconi interferirà. Io, certamente, non farò forzature. Mi aspetterei di essere legittimata nel ruolo direttamente dal presidente Caldoro, se davvero dovesse pensare a me». Luciana Scalzi, romana, capo della segreteria del coordinatore nazionale, Denis Verdini, ha conseguito un risultato di tutto rispetto (circa 14 mila preferenze), ma per lei è improbabile che possano aprirsi le porte di un assessorato regionale, in quanto è in attesa delle dimissioni della ministra Mara Carfagna e di Alessandra Mussolini per entrare in consiglio. Emanuela Romano, una laurea in psicologia emaster a Publitalia 80, è stata candidata, non eletta, ottenendo circa 3700 preferenze. «Sono contenta perché non sono riuscita a chiudere accordi di abbinate e quindi il risultato è tutto mio. Un posto di assessore? Presenterò il mio risultato al partito e vedremo se ci sarà spazio per me. Spero, come si dice, che vengano valorizzate le competenze e siano inseriti in giunta dei tecnici esperti. Il mio profilo professionale? Credo che potrei dare il mio contributo alle politiche sociali, dato che negli ultimi tempi ho potuto approfondire molti aspetti relativi alla formazione professionale». Giovanna Del Giudice, assistente parlamentare di Enzo Ghigo e quattro puntate registrate come meteorina del Tg4, è arrivata un po’ più su della Romano: a 4161 preferenze. «Quanti pregiudizi su di me — si sfoga — ma io, al Senato, scrivo mozioni e emendamenti. Lavoro alle spalle, sono giovane, ma non per questo inesperta. Spero che, dopo il mio risultato elettorale, in tanti si siano ricreduti. Per ora, mi accontento delle oltre quattromila preferenze ottenute». Dalle ambizioni alle ipotesi concrete. L’ingresso in giunta dell’europarlamentare Erminia Mazzoni si fa, nelle ultime ore, sempre più probabile. Anche perché, dimettendosi dal parlamento di Strasburgo, farebbe spazio al primo dei non eletti, Peppino Gargani, il cui ritorno in Europa sarebbe ben gradito al Cavaliere. Non solo, un’altra presenza in giunta gradita da Berlusconi sarebbe quella di Antonia Ruggiero, assessora provinciale uscente ad Avellino e vera sorpresa alle ultime consultazioni regionali in Irpinia. (di Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le veline oramai sono una cosa consueta nel centrodestra e nessuno se ne scandalizza più.
Un'orda di signorine di facili costumi fatte passare per competenti politicanti.
Vergogna, vergogna, vergona.
Povera italia...

Anonimo ha detto...

E i nostri amici vicani di centrodestra le votano a cuor leggero.
Bella classe dirigente del cavolo