domenica 11 aprile 2010

Divieto di accesso presso gli uffici tecnici del Comune, il Governo risponde

Vico Equense - Il deputato Luisa Bossa, sollecitata dai consiglieri comunali del Partito democratico, il 29 ottobre 2008, ha presentato al Ministro dell'interno la seguente interrogazione scritta: "il Sindaco della città di Vico Equense, provincia di Napoli, con proprio decreto n. 13 del 27 maggio 2008 disponeva, richiamando esigenze organizzative nonché di segretezza e riservatezza, l'inibizione all'accesso presso gli uffici dei servizi tecnici dell'ente, sino al 30 giugno 2008, sia al pubblico che agli amministratori comunali; sulla scorta di tale atto un gruppo di consiglieri comunali di opposizione indirizzava, in data 31 maggio 2008, un esposto al Prefetto di Napoli lamentando l'immotivata compressione di una prerogativa sancita dalla legge in riferimento all'espletamento del proprio mandato; in data 16 giugno 2008 il Prefetto di Napoli invitava il Sindaco di Vico Equense a fornire elementi informativi e di valutazione in merito alle limitazioni al diritto di accesso lamentato dai consiglieri comunali nel citato esposto, non mancando di richiamare le disposizioni collegate alle prerogative dei componenti del civico consesso dettate dall'articolo 43 del decreto legislativo n. 267 del 2000 ed in via generale, a garanzia delle minoranze, dall'articolo 44 del menzionato T.U.E.L. -: quali elementi informativi il Sindaco di Vico Equense abbia inteso affidare al Prefetto di Napoli e quali provvedimenti il Ministro intenda adottare affinché non abbiano a ripetersi estemporanee sospensioni di prerogative legislative nel comune vicano ad opera di un Sindaco che accampando incomprensibili esigenze di «segretezza e riservatezza» tenta di conculcare, di fatto, il diritto di accesso ai consiglieri comunali di quella città."

La risposta del Governo è arrivata il 30 marzo 2010

Il prefetto di Napoli, a seguito di un esposto di alcuni consiglieri comunali di Vico Equense, nel quale veniva segnalato il divieto di accesso presso gli uffici tecnici del Comune sia al pubblico che agli amministratori locali, conseguente al decreto sindacale del 27 maggio 2008, ha immediatamente richiesto chiarimenti al Sindaco. Il Sindaco ha evidenziato che il provvedimento oggetto del citato esposto si è reso necessario ed ha avuto efficacia soltanto per il periodo 27 maggio-30 giugno 2008, e che, in caso di emergenze, esso potrà essere nuovamente riproposto. Il Prefetto, successivamente, ha fornito indicazioni al predetto Comune, al fine di contemperare l'esigenza di assicurare il diritto di accesso ai documenti amministrativi e garantire, nel contempo, il regolare svolgimento dell'attività degli uffici comunali. In particolare, è stato evidenziato che il diritto di accesso del consigliere comunale, espressamente riconosciuto dalla legge all'articolo 43, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000, è finalizzato a consentire a quest'ultimo lo svolgimento di un effettivo controllo politico-amministrativo sulla gestione dell'ente, nell'interesse della collettività. Appare, infatti, consolidato l'orientamento della giurisprudenza di riconoscere la massima ampiezza al diritto di accesso dei consiglieri, consentendo la piena accessibilità alla documentazione in possesso del Comune, salvo casi eccezionali e contingenti, da motivare in maniera congrua e puntuale, fermo restando, inoltre, che tale prerogativa è strumentale all'esercizio dei compiti propri del consigliere e non può, pertanto, essere ricondotta ad un interesse personale dello stesso. Tuttavia, come la stessa giurisprudenza ha sottolineato, l'adempimento di tale peculiare forma di accesso non deve risultare eccessivamente gravoso per l'ente locale e non deve intralciare lo svolgimento dell'attività amministrativa fino al punto di compromettere il regolare funzionamento degli uffici comunali. In quest'ottica, quindi, il consigliere comunale non può abusare di questa prerogativa, piegandone le importanti finalità a scopi puramente emulativi e deve astenersi dal porre in essere richieste sproporzionate rispetto all'esigenza di controllo politico-amministrativo che giustifica l'accesso ai documenti in possesso dell'ente. Pertanto, alla luce dei principi di ragionevolezza e di leale collaborazione tra gli organi pubblici il Comune può legittimamente valutare l'opportunità di dotarsi di una apposita normativa regolamentare che disciplini le modalità di accesso e di rilascio delle copie di atti, evitando intralci allo svolgimento dell'attività degli uffici comunali. Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Michelino Davico

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un'altra brutta figura del paladino della legalità, un'altra brutta figura del PD Vicano