giovedì 8 aprile 2010

Dalla Campania un contributo alle riforme

Regione Campania - "Voglio fare ancora qualche considerazione sulle ultime elezioni regionali." Inizia così la riflessione di Antonio Bassolino che dal suo blog aggiunge. "La nuova legge elettorale della Campania mi pare che abbia funzionato molto bene, raggiungendo il fondamentale obiettivo di incrementare in modo consistente la rappresentanza femminile in Consiglio Regionale. È davvero una svolta. Sono ben 14 le donne elette, tutte indicate direttamente dai cittadini. È un risultato di gran lunga migliore delle altre regioni (dove si vota con altre leggi), ed è stato ottenuto, per di più, abolendo il listino e senza aumentare il numero di poltrone e seggi. La nuova assemblea ha, infatti, mantenuto il numero di 60 consiglieri, posizionando la Campania tra le regioni più virtuose nel rapporto tra elettori ed eletti. In altre regioni, sono, invece, pochissime le donne elette ed è stato aumentato, a volte di molto, il numero dei consiglieri. Con la nuova legge elettorale abbiamo dimostrato che si possono fare riforme buone ed utili, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini. È un fatto molto importante, proprio ora che a livello nazionale si torna a discutere di riforme istituzionali. Certamente, ai primi posti in agenda, deve esserci una nuova legge elettorale che ridia ai cittadini più potere nell’eleggere i propri rappresentanti in Parlamento, diminuendo il potere centralistico dei partiti e incentivando allo stesso tempo la rappresentanza femminile. Le norme che abbiamo sperimentato con successo in Campania possono essere un riferimento utile per modificare la legge elettorale nazionale esattamente in questa direzione. Un’architettura dello Stato più moderna e funzionante può essere uno strumento essenziale anche per fare le riforme economiche e sociali che sono la vera priorità per l’Italia, in particolare per il Mezzogiorno. Abbiamo bisogno di un Paese socialmente ed economicamente più mobile e più aperto rispetto all’Italia degli ultimi quindici anni, ma anche di istituzioni che funzionino e di una presenza forte dello Stato, in particolare nella lotta alla criminalità e nella tutela dei più deboli. Un welfare moderno, una riforma degli incentivi e della giustizia civile e penale: si sente il bisogno di una svolta che, per impatto, sia paragonabile a quella fatta negli Usa da Obama nella sanità. Per questo è importante che, attraverso le sue migliori energie, il Sud faccia sentire la propria voce. La classe dirigente del Mezzogiorno non può essere spettatrice di questa partita, ma deve porsi in maniera propositiva sul terreno delle riforme, valorizzando quanto di buono è stato fatto in questi anni. In primo luogo, a partire dalle tante esperienze nei governi locali, spesso poco considerati e ascoltati a Roma, ma che, invece, sono ricchi di buone pratiche e di iniziative molto innovative, come la legge elettorale della Campania. In questo modo, - conclude l'ex Governatore - reclamando diritti, ma assumendosi anche le sue responsabilità, il Sud può riconquistare centralità a livello nazionale e ritornare ad essere la priorità per l’intero Paese."

1 commento:

uniroma.tv ha detto...

Al seguente link potrete vedere il servizio dal titolo "L'Italia delle riforme"

http://www.uniroma.tv/?id_video=15791

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