martedì 20 aprile 2010

"Basta viaggi della speranza, cambiare la legge 40"

Sorrento - I ginecologi lanciano un sorta di ultima chiamata, di ultimo appello: bisogna modificare subito la legge 40 (quella sulla procreazione medicalmente assistita) e far sì che l'Italia torni a essere di nuovo leader su temi del genere, evitando il rischio di ”guerre sante” attorno alla procreazione assistita. I limiti della legge stanno facendo arricchire paesi come l'Ucraina e la Spagna, dove il turismo delle nascite è diventata la principale fonte di guadagno da cui far attingere la ricerca. L'allarme è stato lanciato nel corso del XII Congresso nazionale dell'Ageo, l'associazione ginecologi extra ospedalieri, che si è tenuto a Sorrento sul tema «Percorso Nascita: la difficoltà del concepire e il rischio del partorire», organizzato da Rosanna Ariviello, Francesco Giorgino e Claudio Zanardi e dove la presidente del gruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, ha chiesto ai ginecologi di promuovere un referendum affinchè la legge venga modificata. Ma la nuova legge non potrà non considearare anche altre priorità. Per esempio: le donne devono usufruire di maggiori aiuti e incentivi sociali perché fare figli non deve essere vissuto dalla donna come un freno al lavoro e alla carriera. «Oggi a 35 anni - dice Rosanna Ariviello - una futura mamma è già in una fascia a rischio per il concepimento, bisogna insomma tornare a far figli a 20, massimo a 30 anni, come una volta, facendo sì, però, che le neo mamme possano avvalersi di quegli ammortizzatori sociali utili per non sentirsi esclusi dal mondo del lavoro». Mamme più giovani e meno frustrate, legge sulla procreazione assistita da rivedere ma anche una maggiore umanizzazione nella tecnologia, nel ricorso alle nuove tecniche di fecondazione. Ha colpito, su questo fronte, la riflessione fatta dal professor Gedis Grudzinskas, origini lituane, da anni medico al lavoro in Inghilterra, considerato tra i papà dei bimbi in provetta, a lui si deve la nascita di Luis Brown, la prima bambina nata con la tecnica in vitro: «Purtroppo i successi sono minori degli insuccessi. Questo perché le coppie sono convinte che la tecnologia può arrivare ovunque, basta pagare, laddove la sterilità è legata soprattutto all'età e in Italia quando si decide di fare un figlio è troppo tardi». (Cinzia Brancato il Mattino)

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